Bhutan: Il regno del drago e del tuono 11 giorni – partenze garantite –

Itinerario fra i mondi buddisti, splendidi paesaggi montani, nella piccola e isolata nazione ai piedi del colosso himalayano. Il Bhutan, “il Paese del Drago e del Tuono”, è uno degli ultimi paesi che si è aperto al turismo. E’ un regno buddista tra le alte vette della catena himalayana orientale,  famoso per i monasteri, le fortezze o dzong, per le bellezze naturali. Un paese ad avere il tasso di felicità più alto di tutto il mondo. Questa serenità è strettamente legata alla cultura di cui gli abitanti vanno estremamente fieri. Il buddhismo è la religione principale ed è possibile percepirlo in diversi modi. Il turista appena arrivato non può non accorgersi della serenità e gentilezza degli abitanti, nelle campagne e nelle città. La religione buddhista è parte integrante e principale caratteristica della cultura e del folklore locale.

In Bhutan il patrimonio artistico e architettonico è molto ben conservato; la vita religiosa, politica e cittadina si svolge in luoghi che sono splendide opere d’arte L’attrazione turistica principale del Bhutan è il Taktsang Lhakhang. Un tempio buddhista arroccato ad oltre 3000 metri di quota, raggiungibile a piedi attraverso un sentiero angusto non solo da turisti, ma soprattutto dai numerosi pellegrini che lo percorrono  e dal quale si gode di un panorama spettacolare. E’ conosciuto come il “Nido della Tigre”, si dice che il Guru Rimpoche, padre fondatore della corrente buddista Mahayana, arrivò in questo luogo cavalcando una tigre e qui stette in meditazione. Questo monastero fu danneggiato da un incendio nel 1998 e ora è stato restaurato e riconsacrato nel 2005; il monastero è diventato il simbolo del Paese.

Numerosi sono i luoghi altrettanto importanti che destano nel viaggiatore stupore e meraviglia. Edifici e monasteri hanno sovente l’architettura tipica, Dzong, una costruzione diffusa nel Bhutan con funzione di centro religioso, militare, burocratico e amministrativo e sociale dei vari distretti; se ne vedono un po’ ovunque, lungo le rive dei fiumi o tra le montagne.  Inoltre si trovano numerosi “Lhakang” o dimore degli dei, fra cui spiccano il Jambey e il Kurjey, dove vengono cremati i sovrani bhutanesi. L’elenco dei templi, monasteri, luoghi di culto è sorprendentemente troppo lungo per elencarli; ognuno ha caratteristiche architettoniche, culturali, funzionali specifiche.

Altre motivazioni per visitare in Bhutan sono il trekking e il folklore; innumerevoli sono i sentieri in ogni dove e in ogni direzione su e giù per le vallate, per le montagne, lungo percorsi spesso tortuosi; paesaggi, scorci panoramici al di là di ogni immaginazione ricompensano le fatiche spese per raggiungere luoghi di assoluta suggestione.

Come pure sono importanti e da non perdere i tanti festival (tsechu), che si svolgono ogni mese e in più giornate in ogni villaggio; sono occasioni in cui gli abitanti si radunano per partecipare alle danze con costumi e maschere tradizionali molto colorati; i Festival di Punaka, di Paro, di Thimpu sono i più importanti e più conosciuti, ma non da meno sono tutti gli altri che svolgono in ogni angolo del Bhutan.