Bhutan: II paese senza tempo 7 giorni – partenze garantite –

Il Bhutan, “il Paese del Drago e del Tuono”, è uno degli ultimi paesi che si è aperto al turismo. E’ un regno buddista tra le alte vette della catena himalayana orientale,  famoso per i monasteri, le fortezze o dzong, per le bellezze naturali.  “I ritrovamenti archeologici indicano che il Bhutan era molto probabilmente abitato già nel 2000 a.C. Il buddhismo venne probabilmente introdotto nel II secolo, anche se per tradizione la sua diffusione nel paese viene fatta risalire alla prima visita del Guru Rimpoche, nell’VIII secolo. Il Guru Rimpoche è la figura più importante della storia del Bhutan ed è considerato un secondo Buddha. I suoi poteri miracolosi comprendono la capacità di assoggettare i demoni e gli spiriti maligni; inoltre, riuscì a conservare i suoi insegnamenti e la sua saggezza nascondendoli sotto forma di terma (tesori nascosti) che vennero ritrovati più tardi da alcuni esploratori illuminati chiamati terton. Uno dei terton più famosi è Pema Lingpa: i testi e gli oggetti da lui trovati, le danze religiose da lui composte e le opere d’arte da lui realizzate sono una parte vitale dell’eredità vivente del Bhutan.”

In Bhutan il patrimonio artistico e architettonico è molto ben conservato; la vita religiosa, politica e cittadina si svolge in luoghi che sono splendide opere d’arte L’attrazione turistica principale del Bhutan è il Taktsang Lhakhang. Un tempio buddhista arroccato ad oltre 3000 metri di quota, raggiungibile a piedi attraverso un sentiero angusto non solo da turisti, ma soprattutto dai numerosi pellegrini che lo percorrono  e dal quale si gode di un panorama spettacolare. E’ conosciuto come il “Nido della Tigre”, si dice che il Guru Rimpoche, padre fondatore della corrente buddista Mahayana, arrivò in questo luogo cavalcando una tigre e qui stette in meditazione. Questo monastero fu danneggiato da un incendio nel 1998 e ora è stato restaurato e riconsacrato nel 2005; il monastero è diventato il simbolo del Paese.

Numerosi sono i luoghi altrettanto importanti che destano nel viaggiatore stupore e meraviglia. Edifici e monasteri hanno sovente l’architettura tipica, Dzong, una costruzione diffusa nel Bhutan con funzione di centro religioso, militare, burocratico e amministrativo e sociale dei vari distretti; se ne vedono un po’ ovunque, lungo le rive dei fiumi o tra le montagne.  Inoltre si trovano numerosi “Lhakang” o dimore degli dei, fra cui spiccano il Jambey e il Kurjey, dove vengono cremati i sovrani bhutanesi. L’elenco dei templi, monasteri, luoghi di culto è sorprendentemente troppo lungo per elencarli; ognuno ha caratteristiche architettoniche, culturali, funzionali specifiche.

Altre motivazioni per visitare in Bhutan sono il trekking e il folklore; innumerevoli sono i sentieri in ogni dove e in ogni direzione su e giù per le vallate, per le montagne, lungo percorsi spesso tortuosi; paesaggi, scorci panoramici al di là di ogni immaginazione ricompensano le fatiche spese per raggiungere luoghi di assoluta suggestione.

Come pure sono importanti e da non perdere i tanti festival (tsechu), che si svolgono ogni mese e in più giornate in ogni villaggio; sono occasioni in cui gli abitanti si radunano per partecipare alle danze con costumi e maschere tradizionali molto colorati; i Festival di Punaka, di Paro, di Thimpu sono i più importanti e più conosciuti, ma non da meno sono tutti gli altri che svolgono in ogni angolo del Bhutan.